ROMA
Grandi dipinti in cui i temi da sempre presenti nei lavori di Federici - grovigli di foglie, piante, l’acqua, i suoi riflessi – si rinnovano nel confronto con il paesaggio vietnamita, ma anche - sembrerebbe - con suggestioni della tradizione artistica orientale. Immagini forse sedimentate inconsapevolmente nella memoria e, all’improvviso, come riemerse dal profondo.
Ma è forse nelle opere realizzate a Roma, al ritorno, che emerge ancora più evidente la forza di quella esperienza. Per la prima volta nel suo percorso artistico, Federici volge il proprio sguardo non alle periferie della città, ma agli straordinari palinsesti del suo cuore storico, le rovine dei Fori, le cupole barocche, villa Borghese, piazza del Popolo. Come a riappropriarsi di un’identità - la propria - per un attimo dimenticata, vacillante, quasi smarrita nello spaesamento di un viaggio verso l’altro. Seppure serbando ancora nel segno - nel colore liquido, nelle colature, nei toni di una luce straniata – memoria di quell’altrove, di quell’incontro.
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Francesca Lombardi
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_ 2017
_"Casa Italia" Hanoi, Vietnam